Antonio Galbiati - Biografia

Antonio Galbiati nasce il 18 Maggio 1922 a Triuggio (MB), paese al quale rimarrà sempre molto legato.
La passione ed il talento per il disegno emergono sin da bambino mentre la sua formazione artistica parte dalla scuola d’arte presso la Villa Reale di Monza e prosegue sotto la guida del maestro e amico Gino Meloni.
Nel 1941 inizia il servizio militare in Piemonte e successivamente viene trasferito a Nettunia Porto (città del Lazio nata nel Novembre 1939 dall’unione delle città di Anzio e Nettuno, poi separate ancora prima del termine del conflitto nel Marzo del 1945).
Anche sotto le armi la passione per il disegno non passa inosservata; grazie alla sua abilità nel disegno tecnico gli viene affidato il compito di redigere le carte topografiche.


foto con alcuni compagni ed amici di Brugherio


Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 fugge per le campagne piemontesi con altri due compagni. Nei pressi di Pont Canavese (TO) si imbattono nella milizia fascista e, nella fuga, i suoi due amici vengono uccisi davanti ai suoi occhi.
Egli riesce a sopravvivere nascondendosi in una pozza d’acqua presso un mulino. Rimane immerso fino a notte fonda, utilizzando una cannuccia per respirare e non si muove nonostante le varie punture e morsi di insetti e sanguisughe.
Riesce poi a raggiungere un casolare in cui viene nascosto e curato dalla Signora Maddalena Perono Cacciafuoco, sposata Ronchietto.
La sua salvatrice riesce a contattare i parenti a Triuggio: così la sorella Angela e una cugina partono alla volta di Pont Canavese e con grande difficoltà e paura riescono a riportarlo a casa.


Perono Cacciafuoco Maddalena Sposata Ronchietto sulla scalinata della chiesa parrocchiale di S. Costanzo e con il figlio Giova Battista


Ritornato al paese è costretto a nascondersi nelle cascine fino alla fine del conflitto, il 25 Aprile 1945.
Il periodo che precede la liberazione è sicuramente uno dei più ricchi ed importanti in cui l’artista raffigura gli orrori di cui è stato testimone: egli riporta su tela tutto ciò che ha visto e di cui viene a conoscenza tramite racconti.

Matrimonio dell'amico Dott. Nova Pasquale

Antonio Galbiati lascia una serie di disegni inediti sconosciuti persino alla moglie Chiara e ai figli.
Vengono trovati casualmente in alcuni cassetti solo dopo la sua morte avvenuta il 20 Aprile 2003.
La famiglia desidera far conoscere queste opere, così intense e drammatiche che si scagliano contro ogni logica e orrore dittatoriali.

Autoritratto e foto in divisa

Esse rappresentano una grande testimonianza e sono un' eredità importante per la cultura locale brianzola: non bisogna dimenticare la violenza e il dramma che molti innocenti hanno vissuto e dobbiamo ricordare l'indescrivibile valore della pace.

I primi giorni del 2014 la Signora Elli Chiara riceve una telefonata mai pensata, dopo 70 anni viene chiamata dal nipote della Signora Maddalena Cacciafuoco; Luigi Ronchietto.
Dopo un soggiorno di vari anni all’estero nel sistemare delle carte del padre trova una foto a lui sconosciuta ma che lo incuriosisce molto.


Nella foto Galbiati Antonio e Elli Chiara nel giorno del loro matrimonio il 25 Febbraio 1954

Fa una piccola ricerca sui nomi trovati scritti dietro l'immagine e riesce così a contattare la Signora Chiara.
Il 09 Agosto 2014 la moglie di Galbiati ha voluto recarsi a Pont Canavese, luogo in cui il marito era stato nel 1943 e dove ha potuto conoscere il nipote della signora Maddalena.



Nella foto in alto Elli Chiara e Luigi Ronchietto

L’emozionante incontro è durato tutto il giorno e i due hanno parlato di tutto quello che sapevano di quel periodo.
La signora Chiara ha potuto visitare i luoghi dove Antonio si era rifugiato ed è potuta passare al cimitero per un saluto di ringraziamento alla defunta Maddalena.



Nella foto in alto la lapide dove riposa la Sig. Maddalena, sotto la casa dove nello scantinato e stato nascosto e curato Antonio

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